Relatività

l GPS e la Relatività

GPS Global Positioning System

triangolazione da tre satelliti

Nell'era degli smartphone ogni utente è monitorato in ogni istante e Google, Amazon, sono in grado di dirci dove siamo, quali sono i luoghi visitati e quando abbiamo raggiunto una meta qualsiasi. Questo se abbiamo autorizzato le applicazioni a determinare la nostra posizione.
Questo avviene grazie alla triangolazione col GPS.
Cercheremo ora di capire come funziona.

Un poco di storia

Il Global Positioning System (GPS), è stato sviluppato per soddisfare le esigenze militari del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America. La sua nascita avvenne nel 1973 per soli scopi militari, ma solo il 27 aprile del 1995 il sistema divenne completamente operativo.

Il sistema, noto con la sigla NAVSTAR (Navigation System with Time and Ranging - Sistema di navigazione con tempo e distanza) si basa su un gruppo di almeno 24 satelliti geostazionari attivi in orbita intorno alla Terra (attualmente sembra siano 31)

I satelliti sono posizionati in modo che da ogni singolo punto del nostro pianeta siano sempre, almeno e contemporaneamente, visibili tra i 5 e gli 8 satelliti che viaggiano a gruppi di quattro su sei orbite inclinate di 55° rispetto all'equatore, posizionati ad un'altezza tra 18.000 e 20.000 km, con un periodo di rivoluzione di circa 12 ore, le orbite sono leggermente ellittiche.
Ogni satellite ha un orologio atomico al cesio con precisione di 1 su 1014 il che causa un errore di 0.86 ns al giorno.

Un pò di fisica.

Per la dilatazione temporale gravitazionale va tenuto presente l’esperimento di Hafele e Keating: l’orologio atomico che sta a terra è rallentato da questo effetto (gravitazionale) e bisogna essere sicuri che il redshift non mascheri l’effetto (cinematico) di dilatazione temporale legato al moto relativo degli orologi che si intende misurare.

Consideriamo due osservatori uno su un satellite e l'altro a terre. Immaginiamo che siano dotati di un orologio. L'osservatore sul satellite invia un impulso ad ogni intervallo di tempo pari a T A = (1 + V (r A )Δt (doive Δt è l'intervallo di tempo costante).
B vede arrivare i segnali distanziati di uno stesso intervallo Δt1 , ma li giudicherà con un tempo proprio T B = (1 + V (r B ))Δt Quindi TB/TA=(1+V(rB))/(1+V(rA)≈ 1 + V (rB) − V (rA ) Nel caso in cui A sia sulla superficie terrestre ( r A = R ⊕ ) e B sia ad una quota r dalla terra; essendo il potenziale terrestre dato da V (r) = − GM⊕ /r avremo un ritardo dell'ordine di TB ≈(1+GM⊕/R⊕ - GM⊕/rB)TA che è maggiore di TA

Se sono fuori dalla Terra e guardo lo svolgersi degli eventi sulla Terra li vedo rallentati. Ciò è stato verificato ponendo un orologio in pianura e uno in montagna (Istituto Metrologico Galielo Ferraris, Torino e Plateau Rosat, Cervinia) e più recentemente conforntando un orologio al cesio terrestre con uno piazzato su un satellite. Nei sistemi GPS occorre tener presente di questa minima dilatazione dei tempi, perchè un errore di pochi nanosecondi nella sincronizzazione tra i satelliti può produrre anche errori di qualche decina di metri nella determinazione della posizione.

Per la relatività speciale poichè il satellite è in moto ad una velocità di 3,8 km/s l'orologio sul satellite viene visto essere rallentato con γ= 7,1 µs/g e questo, tenendo presente che la distanza si calcola con L=Δt c causa un errore sulla posizione dell'oggetto a terra pari a circa 2,2 km.
Per la relatività generale il campo gravitazionale curva lo spazio-tempo e gli intervalli temporali sono deformati dalla presenza del campo gravitazionale.
Per gli orologi a terra il campo gravitazionale è molto più intenso rispetto a quello presenre sui satelliti a 20000 km d'altezza.
Avremo un Δ τ = Δ t (1+gh/c2) Ricordiamo che questa formula approssimata è valida nel caso di campi gravitazionali deboli (la cui accelerazione, cioè, produce velocità assai inferiori a quella della luce) e uniformi; ed in effetti la gravità della Terra non provoca alte velocità di caduta e può essere assunta costante se non ci si allontana eccessivamente dalla superficie. Questa dilatazione temporale causa un errore 45,7 µs al giorno. Senza correzione causerebbe un errore sulla determinazione della distanza oggetto-satellite (L=Δ τ c) di 15 km. Riassumendo, mentre l’effetto della relatività ristretta rallenta il clock degli orologi sui satelliti di circa 7 microsecondi al giorno, come conseguenza della relatività generale essi invece sono accelerati di circa 45 microsecondi (sempre al giorno). Facendo due conti, al netto ogni orologio sui satelliti viene accelerato rispetto a quelli sul nostro pianeta, ogni giorno, di circa 38 microsecondi introducendo un errore nella determinazione della distanza oggetto-satellite di circa 11,4 km!
Secondo la relatività speciale, a causa del moto relativo dei satelliti rispetto ad un osservatore a terra, il tempo a bordo del satellite scorrerà più lentamente.
La relatività generale si occupa invece della curvatura dello spazio-tempo causata dalla massa della Terra. Trovandosi più lontani dal centro della Terra rispetto ad un osservatore sulla superficie terrestre, gli orologi dei satelliti conteranno il tempo più velocemente rispetto agli omologhi terrestri. Nel complesso, l’effetto netto dei due fenomeni si estrinseca nella maggiore velocità (38 microsecondi) gli orologi sui satelliti rispetto a quelli sulla Terra.

Soluzione

Una volta capita la fisica, la soluzione è semplice. Gli orologi dei satelliti vanno volutamente ad una velocità diversa (quindi non sono uguali a quelli a Terra)
I clock

  • nominali a Terra vanno ad una frequenza di 10.23000000000 MHz

  • Quelli sui satelliti: ad una frequenza di 10.2299999954326 MHz

Vi sono ancora alcuni effetti PERIODICI legati all’orbita non circolare dei satelliti, e al cosiddetto effetto Sagnac (legato alla rotazione della Terra) che sono corretti sul ricevitore perchè dipendono dalla posizione relativa fra ricevitore e satelliti nonchè dalla latitudine.
Il sistema di navigazione satellitare funziona sfruttando le informazioni trasmesse dai 24 satelliti geostazionari che orbitano intorno al nostro pianeta ad una velocità di 14500 km/h. Il GPS registra l'ora esatta in cui riceve il segnale dai satelliti e calcola la propria posizione. Il sistema può funzionare efficacemente solo con una precisione dell'ordine del nanosecondo (cioè 10-9 secondi, 1 miliardesimo di secondo!).
Ma nonostante i tempi vengano misurati con orologi atomici, almeno 4 satelliti inviano continuamente un segnale che contiene l’ora esatta (al ns circa) dell’istante in cui il segnale è partito e la posizione del satellite.
Il dispositivo risolve il sistema di equazioni e trova il tempo e la posizione con 0.86 ns di errore, la precisione può essere in teoria di circa 30 cm.


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